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Danzare è creatività

Uno dei ricordi più antichi che ho, dolce e prezioso, risale a quando avevo circa tre anni. La luna è alta nel cielo e mio padre - grandissimo e altissimo come a me sembrava - e io danziamo insieme ai piedi del monte che sovrastava la nostra casa. Ricordo gioia, risate, grida e giri in tondo a braccia aperte.


Non ricordo di aver mai più danzato dopo, perlomeno fin verso i venticinque anni, quando ho riscoperto la #danza - intesa come #movimento libero e spontaneo - durante i vari laboratori di crescita personale ai quali partecipavo.


Riscoprirla è stato un po' come rinascere o, comunque, tornare a sentire una parte di me dimenticata.

Danzare è per me lasciar emergere la mia #vitalità originaria, è essere nel presente con il #corpo e con la mente, è contattare la mia femminilità e il mio senso del sacro, è sentirmi parte del Tutto, è lasciar andare il controllo, è #meditazione in movimento, è esprimere fuori anziché tener dentro, è ritornare a quella gioia di quando ero bambina. È, in sintesi, piacere.

Il #piacere di lasciar andare, il piacere di muovere me-corpo, il piacere della musica che giunge alle mie orecchie, il piacere di giocare, il piacere di entrare in profondità dentro di me, un piacere olistico e multi-sensoriale che parte dal corpo per espandersi alla mia mente e al mio spirito. E il piacere, poi, diventa un atto creativo e la #creatività, come scrive Lowen, “aggiunge gioia alla vita”.


E, a breve, spero di poter condividere questo piacere con voi (sorpresa in arrivo... 😊) Ma intanto, godetevi il bellissimo video che condivido qui sotto 🙂

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