"A chi non piace sentirsi desiderat*?" ho domandato l'altro giorno agli allievi della scuola di counseling presso la quale sto facendo da tutor. In quel momento la risposta mi sembrava scontata eppure, tornando a casa, ho ripensato al racconto di una mia cliente e al suo impatto con il desiderio altrui nei suoi confronti.
Mita racconta: "Ho avuto un'infanzia serena, ma un'adolescenza pessima. Facevo molta fatica ad accettare i cambiamenti del mio corpo e quello che questo comportava nel rapporto con i maschi. Ero praticamente ancora una bambina, ma cominciai ad attirare, con mio grande disagio, sguardi di uomini adulti che in alcuni casi sfociarono in episodi di molestie. Mi sentivo invasa, braccata, piena di vergogna".
Dopo alcuni incontri, Mita si rese conto di aver inconsciamente escogitato un sistema infallibile per evitare quelle attenzioni indesiderate: cominciò pian piano a mangiare in eccesso e, di conseguenza, a ingrassare in modo che il suo bel corpo, deformato, non suscitasse più il desiderio maschile.
Sono molte le ragazzine molestate che sviluppano disturbi alimentari in età adulta e, a volte, anche prima (qui potere leggere uno dei tanti articoli in merito). Rinviai Mita a uno psicoterapeuta perché approfondisse il tema con un professionista titolato a occuparsene. Le suggerii anche di rivolgersi a O.A. (Overeaters Anonymus) gruppo di auto-aiuto dedicato ai mangiatori compulsivi, presente in moltissime città d'Italia.
A chi non piace sentirsi desiderat*?
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