Una delle gite in montagna che ricordo con più piacere è quella che feci anni fa con un gruppo di persone tra le quali c'era anche Dora, una donna di poco più di sessant'anni alla quale la vita aveva riservato molte esperienze dolorose, tra le quali la morte di un figlio. Invecchiata in fretta, camminava con fatica appoggiandosi a due bastoni.
Nella gita, il gruppo avanzava spedito e Dora seguiva a una certa distanza accompagnata da me e mio marito. Il sentiero aveva molti saliscendi ed era pieno di buche e grossi sassi, che la costringevano ad avanzare lentamente e con molta attenzione. Malgrado ciò Dora camminava con gioia, ridendo, scherzando e anche ironizzando sulle proprie limitazioni.
Io ammiravo la tenacia con la quale, un passo dopo l'altro, aiutandosi con i suoi bastoncini, continuava a procedere senza mai perdersi d'animo.
Quando anche noi qualche volta, guardando la meta, pensiamo: “Non ci riuscirò mai” oppure “ È troppo difficile”, ricordiamoci della perseveranza di Dora che, quando le chiesi se se la sentiva di continuare, mi rispose: “Con calma, un piede dopo l'altro, con i miei tempi, ce la farò”.
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